Opportunity, dalla consapevolezza alla cittadinanza attiva

Opportunity dalla consapevolezza alla cittadinanza attiva

50° di Sacerdozio di S. Ecc. Mons. Salvatore Nunnari e Mons. Salvatore Bartucci

50° di Sacerdozio di S. Ecc. Mons. Salvatore Nunnari e Mons. Salvatore Bartucci

Il 23 novembre 2014 Papa Francesco canonizzerà il Beato Nicola Saggio da Longobardi

Il 23 novembre 2014 Papa Francesco canonizzerà il Beato Nicola Saggio da Longobardi

Ordinazioni Diaconali In Diocesi

29 Giugno ordinazioni Diaconali in Diocesi

Messaggio per la Giornata Mondiale della Gioventù

Papa Francesco: Messaggio per la Giornata della Gioventù.

sabato 14 luglio 2007

Le Fontane a Loreto

La liturgia del sacramento della Penitenza verrà celebrata presso una delle sette “fontane” allestite all’interno della valle di Montorso a Loreto, dove vi sarà una struttura apposita con 100 confessionali, nella notte tra Sabato 01 Settembre e Domenica 02 Settembre 2007 dalle 23.00 alle 07.00. (Sabato pomeriggio ci sarà comunque la possibilità, per chi lo desiderasse, di confessarsi)

giovedì 12 luglio 2007

Iniziative per l'Agorà di Loreto in Diocesi

domenica 1 luglio 2007

"Griderà di gioia la lingua del muto" - Documento della Diocesi di Cosenza-Bisignano per sostenere le cooperative sociali

Nuovo documento della diocesi di Cosenza-Bisignano. Sostenere le cooperative sociali di inserimento lavorativo. E’ quanto chiede il Consiglio Pastorale della diocesi di Cosenza Bisognano che, su richiesta di mons. Salvatore Nunnari, ha approvato un documento dal titolo “Griderà di gioia la lingua del muto”. Nel documento, la Chiesa cosentina si sofferma sulla situazione delle persone che vivono difficoltà (disabili, tossicodipendenti, alcooldipendenti, ex detenuti, ecc.), per i quali la ricerca di un lavoro diventa più difficile che per altri. In tal modo viene “pregiudicata la possibilità di una vera integrazione sociale e di liberazione dai condizionamenti clientelari e criminali”. Nel documento si sottolinea che la Calabria vive forme “drammatiche di povertà e di esclusione sociale, che interpellano con sempre maggiore forza le coscienze di tutti” Occorre però “riconoscere che non si tratta di un fenomeno solo locale. Esso trova radici e forza nei processi mondiali che riguardano la cosiddetta globalizzazione dell’economia e dei mercati. La necessità per le imprese di competere a livello internazionale fa sì – si legge nel testo - che esse decidano sempre più spesso di produrre là dove il lavoro costa meno oppure di utilizzare rapporti di lavoro sempre più precari. Per molte persone – e per i giovani calabresi in particolare – il precariato sta diventando l’unica modalità di accesso al lavoro”. Nella nostra regione - si legge ancora - alla precarizzazione del lavoro, si aggiunge una “esasperazione delle disuguaglianze, che vede una disparità crescente tra i pochi ricchi e tutelati ed un numero sempre maggiore di famiglie, quasi una su tre, che vivono al di sotto della soglia di povertà”. Molte famiglie “non riescono più a far quadrare i conti del bilancio familiare – denuncia il documento della diocesi cosentina - e vivono nell’incertezza sul loro futuro. Per esse, la precarietà del lavoro e del reddito si trasforma in vulnerabilità”. Dentro questo contesto, è presente la realtà di coloro – prosegue la nota - che sono “esclusi da ogni opportunità di integrazione sociale e lavorativa a causa delle forme di disagio di cui sono portatori” come i disabili, i tossico- ed alcool dipendenti, detenuti, portatrici di malattie psichiche, stranieri e minori a rischio in età lavorativa. “Se trovare un lavoro in Calabria è difficile per tutti, per queste persone la difficoltà è ancora maggiore ed il disagio di cui sono portatrici diventa la causa di una più radicale forma di esclusione: in assenza di un’attività lavorativa, è negata loro la possibilità di esprimere pienamente se stessi e, contemporaneamente, di esercitare un ruolo attivo nella vita collettiva, in autonomia e libertà”. “Nella nostra Chiesa diocesana – afferma ancora il documento – esistono già alcune esperienze che provano – non senza fatica – a favorire l’inserimento lavorativo di persone in difficoltà, attraverso la modalità della cooperazione sociale”. A tali esperienze la Chiesa si riferisce, per chiedere a tutti di “seguirne l’esempio e di sostenerle”. Dopo aver evidenziato il valore della modalità cooperativa, della scelta di “coniugare solidarietà e imprenditorialità” e del radicamento in un territorio concreto, il documento denuncia le possibili forme distorte di cooperazione sociale: le cooperative che nascono, senza autonomia, dalle pubbliche amministrazioni e quelle solo strumentali ad intercettare risorse ed opportunità. La Chiesa cosentina elenca, infine, alcune scelte concrete per sostenere le buone esperienze di cooperazione sociale di inserimento lavorativo. In particolare, suggerisce il consumo etico (la scelta di acquistare da queste cooperative in via preferenziale prodotti e servizi), la possibilità per gli anziani di investire una parte della liquidazione per progetti di sviluppo, la possibilità per parrocchie ed enti di mettere a disposizione beni (terreni, strutture…) per la nascita di iniziative che offrano lavoro ai più deboli.A conclusione dei lavori del Consiglio pastorale, Mons. Nunnari ha espresso “grande soddisfazione per l’approvazione del documento e l’augurio che esso possa trovare ascolto e accoglienza nella comunità cristiana e nella società civile”.